Dasvideniel: ildeniel e i russi di Guildford

sabato, marzo 24, 2007

Degli eterni ritorni

Questa Stage Door è una delle canzoni più ispirate del Battiato post L'ombrello e la macchina da cucire. E descrive appieno il mio stato di tristezza totale.

Mi sembra di viaggiare
in zone rarefatte del pensiero,
dove si affina la mia disposizione a vivere
che si inebria di stili e discipline.
In un insieme
irridente di parche voglie,
celebro il mio vanto i miei sensi la mia unicità.

Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva,
di una totale mancanza di lucidità.
Quando ti chiedi in qualche letto sconosciuto,
che cosa hai fatto e perchè vivi in tanta estraneità.

Sapessi che dolore l'esistenza
che vede nero dove nero non ce n'è.
Il fatto è che non posso più tornare indietro
che non riesco a vivere con te né senza di te,
credimi.

Ma io vorrei essere un'aquila
vedere il piano del mondo che inclina verso di noi
e le leggi che si inchinano
lanciarmi a inseguire il tuo deserto
e i poteri solenni
e le porte dorate
cominciare di nuovo il viaggio.

venerdì, marzo 16, 2007

Di uomini illuminati

Per fortuna esistono ancora persone illuminate. A dispetto delle alte cariche che ricoprono, i leader religiosi non sono sempre brillanti: spesso danno l'idea che la loro vocazione sia costituita dai dogmi che propagandano, invece che votata alla loro contemplazione, al mistero che i dogmi stessi racchiudono. Se così fosse, infatti, se costoro ci mostrassero che quei dogmi, quei precetti, sono regole fissate arbitrariamente ma degne di essere seguite, contemplate, meditate per tutta una vita, se assumessero questa posizione, appunto, di chi ferve di dedizione alla vita spirituale e ne accetta i misteri per quanto astrusi e irrazionali, allora si guadagnerebbero il rispetto di tutti. Nelle alte gerarchie ecclesiastiche, invece, si fa di tutto per affermare con forza il precetto, demistificandolo di fatto. Ma pensate quanto suonerebbe ridicola una discussione sulla transustansazione tra un agnostico e il Papa. Che argomenti potrebbe usare il Pontefice per convincere la platea che ogni Domenica avviene il miracolo della trasformazione da pane e vino in Corpo e Sangue? Potrebbe forse il Papa in persona, o un fine dialettico, convincere chicchessia della veridicità di questo dogma? Se il Papa iniziasse a discutere degli aspetti pratici del miracolo, non avrebbe scampo. Se invece si astraesse e presentasse tutto il significato della tradizione, eviterebbe la figura meschina. Ma le nostre guide spirituali, ahimé, fanno altro. Su argomenti seri, sui quali hanno un'opinione (ammettiamo pure) rispettabile, discutono di ciò che si deve e ciò che non si deve fare. Si coprono di ridicolo, perché non hanno argomenti logici, ma solo aprioristici. Rispettabili sì, ma aprioristici.
Per fortuna ci sono delle eccezioni. Carlo Maria Martini è una di queste figure spiritualmente elevate. Nell'ultimo conclave gli è stato preferito un mastino tedesco. Martini da sempre sa parlare a chi non crede, perché è un uomo che ha probabilmente dubitato. Non si lascia rassicurare dal dogma. Non se ne fa scudo. Ne contempla la bellezza e la spiritualità. Ho letto un suo libro qualche anno fa, e ne sono rimasto estasiato.