Dasvideniel: ildeniel e i russi di Guildford

mercoledì, febbraio 27, 2008

AmMaccarsi: benvenuto Goofy


Dopo anni ed anni di pinguinismo, sto per fare il grande salto. La cosa è imminente. Tra mezz'ora esatta mi recapiteranno un MacPro, due Xeon Quad-Core da 3.0 GHz, 16 GB di RAM, NVIDIA GeForce da 512MB, due dischi rigidi da 750 GB l'uno, schermo Apple Display da 23 pollici e 1TB di Time Capsule. Insomma, non avrò più bisogno di niente per un bel po'. Installerò Ubuntu linux sotto Parallel, e mi godrò appieno la mela. Lo so che a voi sembrerò strano, ma questa cosa chiude un paragrafo della mia vita e ne apre un altro. Senza esagerazioni.

La bestia, che ho deciso di chiamare Goofy in onore del famoso Pippo di Walt Disney, si è fatta attendere per quasi sei mesi. Ho dovuto lottare contro gli amministratori di sistema della mia Università, piuttosto restii a darmi privilegi di root. Ne è nato uno scontro vero e proprio, che si è concluso con una vittoria compromettente: dovrò accollarmi sotto di me, come se fossi il loro amministratore, tutti i futuri utenti Mac del dipartimento. Finora, nessuno era riuscito a fare breccia. Ora tutti vogliono invece cavalcare l'onda. Anche per questo ho scelto Goofy: presto arriveranno Donald, Mickey e compagnia bella. Perché, si chiederanno quelli che mi conoscono meglio, passare a Mac OS X dopo avervi rotto le scatole tutta la vita con Linux e il Free Software? Ci sono troppe cose, e qui mi riferisco soprattutto a strumenti per scrivere articoli scientifici, che funzionano bene sotto Mac OS X. Basti pensare a gli strumenti di ricerca diretta e inversa da e verso LaTeX, la possibilità di scrivere annotazioni direttamente in pdf, LaTeXit, che mi consentirà di scrivere formule LaTeX direttamente in una presentazione o nei grafici degli articoli. Ce ne sono una valanga di cose che vanno meglio. I più mi dicono che chi prende questa strada poi non ritorna più. Io, nel frattempo, grazie a Parallel, girerò Ubuntu in una finestra di Leopard, e continuerò a supportare e sviluppare incondizionatamente software free e multipiattaforma. Mi sento un po' vigliacco, un po' uno che ha mollato. Ultimamente, devo dire, mi vedo cresciuto.

martedì, febbraio 26, 2008

Virtuosa (reprise)

Prometto che questo è l'ultimo post sulla Tata. Ho dato un'occhiata alle foto di stamattina sul Corriere online e mi chiedo: ma dove ce l'aveva il santino di Padre Pio? Se ce l'avesse avuto addosso, l'avremmo visto sicuramente anche noi, viste le audaci trasparenze! Uagliò, ess'ha cantato il testo scritto da un femminiello, su un femminiello (accetto correzioni, il mio napoletano è alquanto maccheronico).

lunedì, febbraio 25, 2008

Virtuosa

Carissimi, la giornata di ieri è stata segnata da due eventi fondamentali. Prima di tutto, hanno ricoperto di Oscar Non è un paese per vecchi. Un film buono, intendiamoci, ma che non fa gridare al capolavoro: troppo autocompiacimento nel nuovo dei fratelli Coen, troppa consapevolezza di essere bravi sceneggiatori e, alla fine, troppa noia nel deserto del Texas. Tra le varie statuette che hanno ricevuto, sono contento per quella a Javier Bardem, che nel film interpreta uno psicopatico che ammazza con una pistola pneumatica chiunque gli capiti sotto tiro. Una statuetta l'ha rimediata anche Sweeney Todd, che secondo me è un po' una bufala (Paolo, fammi sapere che ne pensi). Il secondo fatto fondamentale è che oggi inizia Sanremo (grazie al trio Marchesini-Lopez-Solenghi per aver associato, indelebilmente, questo nome a quello di un ipotetico santo con in mano un remo, eravamo a Sanremo 1986). Sanremo è fondamentale in quanto qui, in esilio, siamo di fatto protetti: i nostri telecomandi, quando spingiamo il tasto 1, ci sintonizzano con la BBC. Ma nulla vieta di godersi la Gialappa's in streaming audio su internet. La virtuosa Anna Tatangelo (che si sente molto brava, bella, preparata) dichiara

E sono anche molto scaramantica. Prima di entrare in scena mi farò un bel segno della croce. E in tasca mi porterò di sicuro una piccola foto di Padre Pio, lui è il mio vero protettore


Innanzitutto le urlerei un bel Le parole sono importanti, secondo poi proverei a farle capire la distinzione fra scaramanzia e fede religiosa. O ci dobbiamo forse rassegnare al fatto che siano la stessa cosa?

giovedì, febbraio 21, 2008

Avanti!

Qualcuno sembra darsi una mossa. Ma con "l'umile servo nella vigna del Signore" (come lui stesso si è definito pochi minuti dopo la sua elezione a pontefice) non credo che ce la faranno.

martedì, febbraio 19, 2008

Bond girl a Parigi

Caterina Murino, la Bond girl che ha recitato in Casino Royal ha dicharato
007 può cambiare la vita: ho girato tre film in Francia ma l'Italia frena il cinema

Alcune considerazioni: la prima è che questa donna recita come una vera patata lessa. Nel film in edizione originale la sua interpretazione raggiunge dei picchi di patatalessaggine da far impallidire le rivali: forse solo la Arcuri di Distretto di polizia riesce a tenerle testa. La seconda considerazione è che spero anche lei si sintonizzi su Radio 2 tutti i pomeriggi per ascoltare Lillo e Greg in 610. Se l'avete ascoltato, capite a cosa mi riferisco quando dico che sulla sua dichiarazione mi piacerebbe sapere il parere dell'illustre opinionista della trasmissione, il grande capo Esticazzi. La terza considerazione è che questo messaggio è autoreferenziale: anche riguardo a questa stessa considerazione (la mia, questa che state leggendo) l'opinionista di 610 dovrebbe essere chiamato ad esprimere il suo parere. Da ultimo, la notizia della Bond girl era riportata di fianco a quella di Fidel che lascia la guida di Cuba.

sabato, febbraio 16, 2008

Censura

Anche se probabilmente non l'avete notato, ho rimosso il link al Foglio. La mia pazienza e benevolenza nei confronti del giornale con una delle migliore pagine culturali in Italia e' venuta meno.

venerdì, febbraio 15, 2008

Tributo

Nel cinquantesimo anniversario dall'uscita del suo primo album, mi ricordo di Gaber. Di come abbia accompagnato in maniera ossessiva almeno un anno intero della mia vita. Nelle varie case che mi hanno ospitato a Winterthur, lo ascoltavo a ripetizione. Una sensibilità dolorosa la sua. Ricordi dolorosissimi i miei, in vasca da bagno. Il dilemma