AmMaccarsi: benvenuto Goofy

Dopo anni ed anni di pinguinismo, sto per fare il grande salto. La cosa è imminente. Tra mezz'ora esatta mi recapiteranno un MacPro, due Xeon Quad-Core da 3.0 GHz, 16 GB di RAM, NVIDIA GeForce da 512MB, due dischi rigidi da 750 GB l'uno, schermo Apple Display da 23 pollici e 1TB di Time Capsule. Insomma, non avrò più bisogno di niente per un bel po'. Installerò Ubuntu linux sotto Parallel, e mi godrò appieno la mela. Lo so che a voi sembrerò strano, ma questa cosa chiude un paragrafo della mia vita e ne apre un altro. Senza esagerazioni.
La bestia, che ho deciso di chiamare Goofy in onore del famoso Pippo di Walt Disney, si è fatta attendere per quasi sei mesi. Ho dovuto lottare contro gli amministratori di sistema della mia Università, piuttosto restii a darmi privilegi di root. Ne è nato uno scontro vero e proprio, che si è concluso con una vittoria compromettente: dovrò accollarmi sotto di me, come se fossi il loro amministratore, tutti i futuri utenti Mac del dipartimento. Finora, nessuno era riuscito a fare breccia. Ora tutti vogliono invece cavalcare l'onda. Anche per questo ho scelto Goofy: presto arriveranno Donald, Mickey e compagnia bella. Perché, si chiederanno quelli che mi conoscono meglio, passare a Mac OS X dopo avervi rotto le scatole tutta la vita con Linux e il Free Software? Ci sono troppe cose, e qui mi riferisco soprattutto a strumenti per scrivere articoli scientifici, che funzionano bene sotto Mac OS X. Basti pensare a gli strumenti di ricerca diretta e inversa da e verso LaTeX, la possibilità di scrivere annotazioni direttamente in pdf, LaTeXit, che mi consentirà di scrivere formule LaTeX direttamente in una presentazione o nei grafici degli articoli. Ce ne sono una valanga di cose che vanno meglio. I più mi dicono che chi prende questa strada poi non ritorna più. Io, nel frattempo, grazie a Parallel, girerò Ubuntu in una finestra di Leopard, e continuerò a supportare e sviluppare incondizionatamente software free e multipiattaforma. Mi sento un po' vigliacco, un po' uno che ha mollato. Ultimamente, devo dire, mi vedo cresciuto.