Dasvideniel: ildeniel e i russi di Guildford

giovedì, dicembre 01, 2005

Rudi Mathematici

Grazie al suggerimento di Paolo, ho conosciuto la rivista Rudi Mathematici. E sono stato immediatamente coinvolto dalla freschezza e la simpatia della redazione. Vi invito a leggere la rivista, anche se non siete dei patiti di matematica. Vi accorgerete infatti di quanto informali, divertenti ed ironici siano i tre redattori del mensile, che presenta giochi, indovinelli e, come gli stessi autori suggeriscono, farneticazioni matematiche. Al di fuori del divertimento che ho provato a leggere l'ultimo numero della rivista, una cosa va sottolineata: questi tre, a quanto pare, sono tre amici che lavorano, hanno famiglia, fanno una vita in qualche modo ordinaria. Però trovano il tempo per pensare e divertirsi mantenendo il giornale, la cui prima pubblicazione risale addirittura allo scorso millennio, come si legge sul sito dedicato. Bravi. Ci fate ben sperare. E vi meritate un link permanente. Per inciso, uno di loro si chiama (o si fa chiamare?) Piotr. Se proprio devo trovare un appunto da fare a questo giornale, è che credo sia redatto usando non LaTeX, ma quell'altro editor, quello che non voglio neppure nominare. Ma forse tutto questo è comprensibile, ed i contenuti sono, alla fine, quello che conta di più (dico questo sapendo che in realtà, per me, non è proprio così, lo affermo per convincermene). Continuate così!

7 Comments:

  • Forse avranno usato OpenOffice?
    (Per inciso io con latex ci scriverei anche la lista della spesa...)

    z

    By Anonymous Anonimo, at 11:14 AM  

  • Purtroppo, caro z, in una delle loro pagine web affermano di non usare linux, anche se inseriscono il pinguino nel loro sito per simpatizzare. Questo, ovviamente, può non voler dire nulla perché Open Office gira anche sotto Winzozz, però qualcosa mi lascia presagire (il font usato, per farla breve) che usino proprio l'innominabile. Tra l'altro hanno problemi legati al fatto che la rivista pesa 1MB per quaranta pagine circa... quindi per loro passare a LaTeX sarebbe proprio la scelta adatta. Non so, credo che proverò a chiedere. E comunque sono d'accordo: LaTeX per la lista della spesa va benissimo (solo se però già lo utilizzi, e quindi, come il sottoscritto, ci faresti tutto, anche quello che obiettivamente, LaTeX non sa fare bene, come le pagine web)...

    By Blogger Daniele Avitabile, at 11:31 AM  

  • Posso rispondere, giuro di conoscere la risposta al quesito. Prima però - tanto per mantenere alta la tensione - lasciatemi arrossire venti secondi per lo splendido trattamento che ci ha riservato dasvidaniel. Ecco, venti secondi sono passati. Grazie.

    Sulla vexata quaestio: esistono non una, ma ben due cause fondamentali per cui noi si usi... insomma usiamo... sì, per la miseria, insomma. Le preoccupazioni di Daniele hanno ragione d'essere. Usiamo quelle cose lì.

    Non ci piace molto l'idea di usarle (al punto che suggeriamo ai nostri lettori di mandarci le cose da pubblicare in OO, anche se questo, per noi, è dannatamente più scomodo) ma le due succitate, banali ragioni sono le seguenti:

    a) Non ditelo troppo in giro, ma RM è un furto: nel senso che è scritta su macchine che - almeno inizialmente - erano totalmente macchine "di lavoro", aziendali, e anche adesso per la maggior parte viene redatta su laptop che non sono proprietà dei redattori, ma delle aziende che pagano lo stipendio ai redattori (ci piace persino pensare che sia un po' rivoluzionaria, questa cosa). E queste macchine, desktop, laptop, di solito sono territorio di conquista di Cancelli e Finestre.

    b) Siamo vecchi. Beh, Alice lo è un po' meno, ma quando io e Rudy calpestavamo i pavimenti della nostra comune facoltà universitaria, i calcolatori erano IBM mainframe ai quali si parlava con schede perforate. Il primo linguaggio imparato era il Fortran IVG, e appena sono usciti dei PC li abbiamo frequentati per pagarci la pagnotta, non per ragioni accademiche o di ricerca. Insomma, il LaTex non lo abbiamo mai imparato. Pensa che quando il nostro vecchio prof di Istituzioni di Fisica Teorica (legegndario spauracchio della nostar gioventù) ci ha mandato la sua prima soluzione ad uno dei nostri giochi, mi sono procurato non so quanti mega di TeX e LaTeX solo per poter riuscire a "leggere" il suo scritto.

    Ciò non tglie che se voi riuscite a rimanere illibati e virginei dalle grinfie del boia di Redmond, avete tutta la nostra stima, ammirazione e simpatia.

    Ciao,
    Piotr

    By Anonymous Anonimo, at 2:16 PM  

  • Per quello che riguarda il punto a) la cosa è effettivamente rivoluzionaria, e avete tutto il nostro appoggio. In fondo come non notare che tutto questo lo fate gratis? Che spedite per posta il vostro giornale senza chiedere un solo euro? Da questo punto di vista siete molto Open Source, soprattutto perché, a quanto ho capito, vi giovate delle soluzioni che i lettori vi mandano per posta per scrivere i numeri del giornale.
    Per il punto b), invece, devo dire che LaTeX gira spettacolarmente anche sotto Winzozz, che, intendiamoci bene, non boicottiamo interamente. Ci sentiamo solo di evitarlo, quando possiamo, di snobbarlo se possibile. Ma, ad esempio, senza Winzozz mia nonna (si, hai letto bene, mia nonna!) non avrebbe scritto mai su questo weblog, così come mia madre e mio padre. Scrivetelo pure come volete, quindi, nei ritagli di tempo, sul treno, nella pausa pranzo, usate quello che vi pare, ma scrivetelo. Se poi un domani pensaste ad un restyling e ad un aumento di funzionalità e produttività, fatemi un fischio. Vi dirò tutto.

    By Blogger Daniele Avitabile, at 3:33 PM  

  • caro blogger,

    vedo che hai ricevuto importanti ospiti!
    Visto che si parla di latex, 'parola', ecc..avete mai sentito parlare di AFT (http://www.maplefish.com/todd/aft.html)?

    z

    By Anonymous Anonimo, at 10:10 PM  

  • Caro z,
    non conoscevo AFT, ma ieri notte ho dato una letta alla documentazione, e cerco di dirti che cosa penso in merito. Il discorso sarebbe veramente lungo, e, dal mio punto di vista, molto interessante (non so però quanto lo sia per il mondo intero, visto che normalmente di queste questioni ne riesco a parlare sono al forum del GUIT, vedi link a lato). La mia opinione è che, una delle caratteristiche più desiderabili di un word processor sia quella di distinguere nettamente tra contenuti e forma. Di non permettere all'autore del documento di chiedersi come apparirà.
    Il modo più efficace per fare una pubblicazione di qualità è infatti, a mio avviso, il seguente: l'autore si preoccupa del manoscritto, come succedeva in passato, l'editore lo trasferisce su carta. L'autore si occupa della qualità dei contenuti, l'editore della qualità del libro e delle questioni tipografiche. Non ci si improvvisa editori, come non ci si improvvisa autori. I tipografi e gli impaginatori, da questo punto di vista, sono molto vicini a degli architetti. Con l'avvento dei computers, i due ruoli sono spesso concentrati in un'unica persona. E, ahimé, è difficile trovare qualcuno che li incarni alla perfezione entrambi (anche se io ne conosco un paio, devo dire). In questo senso LaTeX è perfetto: quando si redige il documento non ci si deve occupare di come apparirà. A questo ci pensa il compilatore, che è stato concepito da persone estremamente competenti in ambito editoriale. Ed il risultato è bello. Nulla vieta, poi, quando il documento è finito, di giocare agli editori. E dico giocare, perchè modificando i parametri estetici del LaTeX si finisce spesso per peggiorare il risultato finale. Se si sente l'esigenza di cambiare font, impaginazione, stile, classe, la cosa migliore da fare è ancora una volta attingere alla rete e cercare uno stile diverso da quello standard di LaTeX, ma pensato secondo criteri di qualità (e gli esempi sono migliaia, ne posso mostrare diversi, e non si può non trovarne uno adatto, è solo questione di cercare pazientemente), e la cosa è estremamente facile, perché il documento nella sua struttura rimarrà invariato.
    In questo Open Office e simili What You See Is What You Get, falliscono. Non che non debbano essere usati. Intendiamoci. Debbono essere usati consapevolmente. In fondo si può anche decidere di rinunciare alla buona tipografia (Sigh). Vanni usati con il giusto senso di colpa. Se poi si ha la voglia di imparare come le cose vadano fatte seriamente, allora sarà inevitabile usare LaTeX anche per la lista della spesa. Tutto questo per dirti che AFT, a quello che ho capito, forza l'autore del documento a preoccuparsi anche un po' di come dovrà apparire, ad essere un po' editore. Non che lo stronchi, intendiamoci. Mi ricorda ConText e LyX (più il secondo, in verità). Vabbè, chiudo la pappardella... fammi sapere se su AFT ho avuto l'opinione sbagliata... in fondo ieri notte erano le due quando ho letto la documentazione!!

    By Blogger Daniele Avitabile, at 9:55 AM  

  • Caro Dasvidaniel,

    ti confesso che anch'io il "testo quasi libero" lo conosco poco: mi ci sono un po' baloccato e niente più; l'ho segnalato, non so bene a chi visto che i nostri RM hanno proprio bisogno di quello che AFT non ha, perché permette di usare LaTeX indirettamente con la perdita di alcuni punti di forza, ad esempio la possibilità di inserire simboli matematici.
    AFT è pensato per chi deve scrivere documenti di testo + immagini, con una sintassi dei comandi (di indicazione di redazione) che forse sono più intuitivi. La parte comunque di redazione finale, se usi AFT+Latex, è comunque delegata per figure e tabelle.

    Io preferisco il primo e lo uso con letizia anche per scrivere formule nelle email, quando ne ho bisogno; forse però AFT (o simili) è più adatto per chi voglia avvicinarsi all'uso di uno strumento di scrittura un po' più sofisticato, soprattuto come risultato finale, usando qualcosa di più intuitivo.

    z

    By Anonymous Anonimo, at 12:45 PM  

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