Dasvideniel: ildeniel e i russi di Guildford

mercoledì, dicembre 07, 2005

Cena all'inglese

Andando a caso consideravo girando per strade vuote
che l’equilibrio si vede da sé si avverte immediatamente
Ribussa ai miei pensieri un desiderio di ieri
ed è l’eterna lotta tra sesso e castità


Ieri io e Sasha, insieme a due professori, siamo stati invitati a casa di Peter Hydon, il supervisore di Sasha. Una serata magnifica. Abbiamo cenato all'inglese, con stuffing, pudding, verdure lesse, pollo e marmellata di mirtilli. E poi siamo stati avviluppati dalla cordialità, l'eleganza, il bel pensare di questa coppia e di Peter in particolare. Conversando amabilmente di fronte a caffè e latte, seduti su poltrone comode, in una casa bella ma non lussuosa, si sono fatte presto le dieci. Si parlava di musica (Sibelius, Mahler, Debussy, i minimalisti), matematica solo di striscio, e soprattutto, di didattica. Peter è professore universitario, sua moglie è maestra d'asilo, quindi la maggior parte della discussione è stata sul rapporto docente-discente. Hanno tre figli che hanno tirato su, da quello che ho visto, dedicando loro attenzione e tempo. Peter e sua moglie, un'Inglese spoglio di qualsiasi inflessione dialettale, hanno parlato con noi, e, che bello a vedersi, parlavano tra di loro come se si stessero conoscendo appena, come se si stessero scoprendo, mentre ci raccontavano dei loro ricordi, delle vacanze. Si confrontavano, si seducevano con l'intelletto, garbatamente, come in una danza medievale, e la loro unione era forte e percepibile, mai del tutto esplicita.