Dasvideniel: ildeniel e i russi di Guildford

martedì, settembre 20, 2005

Well done

Come se non bastasse tutto ciò che ha potuto mettere in piedi per me l'altro Sabato, dal regalo esagerato alla cena, alla quantità di persone (alla fine ben 24) invitate, Misha oggi mi ha fatto trovare sul comodino della mia scrivania una copia in inglese di Un giorno nella vita di Ivan Denisovich di Solzhenitsyn. Vi assicuro che non avevo fatto parola in proposito, ma che mi ero ripromesso di avvicinarmi all'autore di Arcipelago Gulag e che Arianna stava quasi per regalarmelo per il compleanno. Ha poi preferito Anna Karenina. Tutto coincide con un momento in cui lo vedo, finalmente, disteso. Sono senza parole. E pensare che non posso neanche dirgli grazie. Una volta, nel bel mezzo di una festa, mi sono chiuso fuori dalla stanza, e, siccome le finestre erano chiuse, non sapevamo come fare. Non essendo possibile nessuna alternativa, Misha si è messo a smontare tutta la finestra, ed alla fine è riuscito ad entrare, dopo un'ora abbondante di lavoro. Alla fine gli faccio "Thanks a lot, mine" e lui, con la faccia incavolata (quella vera) "Dieniel, I hate you!". Io, credendo si riferisse alla mia sbadataggine innata, gli stavo per dire che lo so, sono fatto così, e lui "I hate you 'cause you say 'thank you'". "And what do you want me to say? Maybe 'fuck off'? Maybe 'bastard'?". "You have to say 'well done'". Da allora ci facciamo delle grosse risate, perché io ho preso a tartassarlo di 'well done'. Appena posso gliene spiattello uno, e lui si volta di spalle. C'è gente che per farti un torto ti parla alle spalle. Misha, se vuole mostrare complicità o divertimento, si volta e ride di spalle, soprattutto quando ha qualcosa che lo impegni manualmente tipo lavare i piatti, preparare le sue uova o scagliare una cicca il più lontano possibile. Si gira di botto e ti ride di spalle. Non sia mai che tu lo veda.