Dasvideniel: ildeniel e i russi di Guildford

giovedì, settembre 15, 2005

L'Irlanda, l'alcolismo, la "böllianità" ritrovata

Il padre idealista patriottico perdigiorno scialacquatore beone inappetente di Frank McCourt racconta ai suoi figli piccoli le storie degli eroi irlandesi, li sveglia di notte per farsi promettere che moriranno per l'Irlanda, è capace di slanci disperati di tenerezza

Più papà canta meno Margaret piange e anzi col passare dei giorni comincia addirittura a ridere. Ma guardatelo, dice Mamma, con la pupa in braccio si azzarda a ballare anche quello con i piedi legati. Poi ride e ridiamo tutti quanti.
Quando da piccoli i gemelli piangevano Papà e Mamma dicevano Ssst e Zitti, gli davano da mangiare e loro si riaddormentavano. Ma quando piange Margaret c'è tanta malinconia nell'aria e in un attimo Papà salta giù dal letto, la prende e tenendola stretta balla lentamente intorno al tavolo di cucina, canta, fa certi versi come una mamma. Quando passa davanti alla finestra illuminata dai lampioni della strada si vede che ha le guance bagnate e è una cosa strana perché Papà non piange mai per nessuno a meno che non abbia bevuto e canti la canzone di Kevin Barry o quella di Roddy McCorley. Adesso invece piange per Margaret e non puzza più di alcol.


Ha in comune con il protagonista di Opinioni di un clown la rassegnazione, il vizio, la depressione, tanto che non si fatica ad immaginarlo mentre si fa il bagno in una vasca colma d'acqua calda con la bottiglia di wiskey piena a rimuginare sui cattolici tedeschi nel dopoguerra. Ma il personaggio di Böll cadrà in rovina spiraleggiando, questo invece in rovina c'è già, e ne viene fuori solo per rivolgersi ai figli, ad intermittenza.