Buone vacanze

Ci salutiamo qui, per ora, con l'incipit di Confessioni di un malandrino di Branduardi, rivisitazione della poesia Исповедь хулигана di Sergej Esenin. Lo trovo veramente un gran bell'adattamento, bella musica, bell'arrangiamento, come del resto tutto il disco Gulliver, la luna e altri disegni. Se volete leggere la traduzione del brano originale vi suggerisco questo sito. Ogni volta che la sento penso a Misha, il grande Misha. C'è molto della sua malinconia, del suo carattere, del suo sguardo sempre rivolto alle origini.

Mi piace spettinato camminare
col capo sulle spalle come un lume,
così mi diverto a rischiarare
il vostro autunno senza piume.

Mi piace che mi grandini sul viso
la fitta sassaiola dell’ingiuria.
Mi agguanto solo per sentirmi vivo
al guscio della mia capigliatura.

Per quest'ultima settimana sono stato completamente solo a casa. Tutti in vacanza, e Misha ad una conferenza. Stasera torna, io domani parto. Lo vado a prendere alla stazione con la sua macchina. Sono diviso fra questa duplice attesa: aspetto voi ed aspetto lui. Ho capito chi è Misha un giorno di Novembre, quando mi ha invitato ad andare al cinema, dopo poco che ci conoscevamo. All'uscita, mentre aspettavamo l'autobus, c'è stato un lungo inspiegabile silenzio: ognuno per i fatti suoi. Dal nulla l'ho sentito dire "Penso che tu sia la mia famiglia". Ho alzato lo sguardo e l'ho visto commuoversi. Il grande Misha, l'inamovibile, l'incorruttibile. In questo nostro avvicendarci nella casa, nelle partenze e nei ritorni, ci aspettiamo sempre come si aspetta un familiare, infatti. E poi brindiamo, come se fosse Domenica. Stasera sarà così. Nasdarovia.